“…Rilevo che il mio entusiasmo va scemando, sovrastato da continui attacchi ad ogni operato, dal dover giustificare ogni scelta e non trovare un appoggio o supporto che auspicavo da più parti. Per questi motivi, reputo che siano venuti meno i presupposti prefissi per portare avanti un progetto comune e condiviso. Per onesta intellettuale, e per la fiducia riposta in me dalla città di Nola, fiducia che non intendo in nessun modo tradire, rassegno le mie dimissioni da primo cittadino.”

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Il tanto atteso messaggio del primo cittadino dimissionario di Nola, Gaetano Minieri è arrivato nella serata di ieri attraverso i profili social dell’imprenditore nolano. In un video rivolto alla cittadinanza, Minieri ha da prima stilato un bilancio delle attività realizzante in questi 11 mesi di mandato. “Mai avrei immaginato – afferma Minieri – di dover affrontare un emergenza sanitaria di siffatta entità, ed anche in questo caso ho assunto ogni decisione con impegno e senso del dovere, conscio di aver agito per il bene della comunità. Un emergenza che è arrivata mentre Nola trovava linfa vitale per ripartire e per auspicare un futuro migliore per le generazioni a venire”.

Una crisi politica, quella di Nola, che già da qualche tempo era nell’aria. L’emergenza Covid-19 ha soltanto posticipato, di qualche mese, un scontro annunciato tra Minieri e la maggioranza a suo sostegno in consiglio comunale. Pomo della discordia è la formazione della nuova giunta, che, secondo gli accordi tra il primo cittadino e le liste a suo sostegno, avrebbe dovuto sostituire l’esecutivo tecnico, voluto dallo stesso Minieri ad inizio mandato. Un equilibrio fragile, quello della maggioranza in assise, composta da varie anime politiche, spesso molto distanti fra loro. Equilibri che, negli ultimi mesi, hanno iniziato fortemente a vacillare a causa di più di un cambio di casacca, in seno alla stessa maggioranza. Cambiamenti che hanno, di fatto, reso nulli gli innumerevoli tavoli politici, svolti nel tentativo di pianificare le divergenze ed a cercare l’amalgama per la composizione della nuova giunta. Turbolenze, quelle dell’amministrazione Minieri, che anno portato il primo cittadino all’extrema ratio: “Se non riesco a rispettare le promesse fatte in campagna elettorale ho il dovere di rassegnare le mie dimissioni”.

Aperta, dunque la crisi politica, ci si interroga ora sul futuro amministrativo della città bruniana. Come previsto dall’articolo 53 del testo unico degli enti locali, Minieri ha a disposizione, a partire da ieri, venti giorni di tempo per ritornare sulla sua decisione. Giornate che si prospettano incandescenti, dal punto di vista politico. Le dimissioni, potrebbero infatti rappresentare un ultimatum alle forze politiche di maggioranza. C’è da sottolineare che, nel suo video messaggio, le parole di Minieri escludono, almeno per il momento un ritorno a Palazzo di Città:

“Quest’atto di democrazia poterà ad una nuova tornata elettorale. Alla città il compito di scegliere su chi riporre la propria fiducia per amministrare la gestione del bene pubblico. Voi, cari concittadini, saprete bene valutare le vostre scelte, nel frattempo ringrazio quanti hanno creduto in me, supportandomi lungo il cammino”.

Si prospetta dunque il ritorno alle urne per la città dei gigli che nel frattempo, qualora restassero confermate le dimissioni di Minieri, si avvierà verso un nuovo commissariamento. La nuova tornata elettorale potrebbe, di fatto, coincidere con le prossime elezioni regionali. Tuttavia, le consultazioni in Campania non hanno ancora una data certa, a causa dell’emergenza sanitaria. Il governatore De Luca, pronto a ricandidarsi, spinge per il voto in estate, prudente il Governo, che avrebbe indicato il periodo autunnale (settembre-dicembre) come quello adatto per lo svolgimento del election day. Nello stesso giorno delle regionali, infatti, saranno chiamati al voto anche altri 5 comuni del nolano: Casmarciano, Mariglianella, Marigliano, San Paolo Bel Sito e Saviano. Al voto per il rinnovo delle amministrazioni dovrebbe, inoltre aggiungersi il Referendum per il taglio dei Parlamentari, che avrebbe dovuto svolgersi lo scorso 29 marzo.

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