“Il sindaco e i consiglieri comunali li sceglieranno con il loro voto solo i cittadini di Brusciano e per questo da ieri siamo nuovamente in campagna elettorale: per dare alla nostra comunità la facoltà di scegliere liberamente tra due diversi modi di amministrare la comunità, tutelando solo gli interessi di tutti, rimanendo al fianco di chi ha meno voce e di coloro che pretendono di non scambiare i diritti con i favori”. E’ il commento di Giuseppe Montanile, candidato sindaco a Brusciano, rispetto alla decisione del candidato sindaco Giacomo Romano che ha presentato, legittimamente, ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del TAR Napoli che l’altro giorno aveva riconosciuto la fondatezza e l’autenticità delle denunce di Montanile contro chi aveva impedito sabato 4 settembre di presentare le due liste della coalizione.
Continua Montanile: “Il ricorso al TAR è stato presentato per due motivi irrinunciabili: innanzitutto, per consentire ai cittadini di Brusciano di poter ascoltare, maturare una idea e decidere a quale delle due coalizioni delegare il proprio futuro. Il secondo, non meno importante del primo, per non darla vinta ai prepotenti, a coloro che pensano che il diritto e le regole non valgano per tutti, che si applicano solo agli amici. È questo modo malato di interpretare la politica e il ruolo istituzionale che mi spinge ad andare oltre i luoghi comuni, a non arrendermi alle ingiustizie, a lottare per gli ideali. È strano, decisamente molto strano, al contrario, che il candidato Giacomo Romano ricorre al Consiglio di Stato, dopo non essersi costituito in primo grado al Tar, contro una sentenza che aveva restituito a Brusciano la dignità e la piena democrazia, oggi voglia ritornare per via giudiziaria a essere l’unico candidato sindaco. Perché? Evidentemente teme il confronto, vorrebbe una competizione elettorale scontata, senza doversi misurare con gli avversari, pensa a una scampagnata piuttosto che a un passaggio fondamentale per il bene di Brusciano”.
“Da giovane ho imparato e vissuto il gioco democratico provando a fare sempre meglio del mio avversario, e per fare meglio avevo bisogno che nell’altra metà del campo ci fosse un altro giocatore. Ecco, fare meglio significa non giocare da solo, non voler segnare a porta vuota, che non serve a nessuno, esultare per aver battuto un avversario che non esiste. Fare meglio significa confrontarsi lealmente sulle idee, le proposte e le capacità e dare ai cittadini il diritto di scegliere l’una o l’altra squadra, senza barare e senza truccare la partita. Il futuro di Brusciano, questa volta, ricomincerà non da Napoli bensì da Roma”, conclude Montanile.