Rassegno le dimissioni dalla carica di presidente del Napoli Femminile. Una decisione ponderata e che non è frutto della amara retrocessione di ieri. Come da pattuizione tra i soci del Napoli Femminile, infatti, il presidente viene eletto ogni due anni dal Consiglio di Amministrazione che rappresenta l’assemblea dei soci. Di conseguenza, avrei ugualmente rassegnato le dimissioni anche in caso di salvezza, come del resto avevo anticipato nei giorni scorsi agli stessi soci. Certo, mi sento responsabile di questa retrocessione e delle scelte che l’hanno determinata. Così come sono stato elogiato per la doppia promozione dalla C alla A, allo stesso tempo è giusto che io mi prenda la responsabilità di questo risultato deludente. Il Napoli Femminile è una mia creatura cui resterò legato sempre e non smetterò di esserne socio e sponsor. Ringrazio chi ha creduto in questo progetto, in primis appunto i miei soci che mi hanno sostenuto e non hanno mai fatto mancare il loro contributo. Lo hanno fatto mossi dalla mia stessa passione, quella per la maglia azzurra e per questo calcio che è in forte crescita ed evoluzione. È stato bello vedere tanti tifosi supportarci durante tutto il campionato e fino all’ultimo minuto, anche a loro va il mio più affettuoso ringraziamento.Faccio i miei complimenti al Pomigliano per il raggiungimento del traguardo salvezza ed al presidente Pipola, passionale come il sottoscritto. Sono convinto che il calcio femminile abbia bisogno di essere rappresentato a Sud di Roma e che il Meridione possa essere un volano di sviluppo per l’intero movimento che va verso il professionismo.

Con questo messaggio, apparso sui social, Raffaele Carlino, patron di Carpisa, annuncia la fine della sua avventura al timone del Napoli Femminile. La notizia arriva dopo la sconfitta subita ieri contro il Pomigliano, che ha portato le azzurre in serie B.

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