Non si placa la polemica intorno alla “challenge” a base alcolica che ha visto protagonista il sindaco di Cicciano, Giovanni Corrado. La fascia tricolore, in un video pubblicato sul suo profilo social, ha raccolto una sfida virtuale (come le tante, in voga negli ultimi tempi) che consisteva nel bere cinque bicchierini di alcolici, lanciando la sfida, a sua volta, ad altre persone.

Corrado, giovanissimo sindaco (appena 34 anni, ndr) eletto nella ex città della pasta nel 2018, non si è tirato indietro, bevendo i cinque cicchetti senza esitazione, e nominando a sua volta, altre cinque persone, invitandole ad accettare la sfida. I nomi tirati in ballo sono quelli dei suoi consiglieri comunali. Una bravata in stile social, diventata virale in poco tempo, scatenando l’ira, tra i tanti, del depuntato M5S, Luigi Iovino:

Luigi Iovino (M5S)

“In una fase – scrive Iovino – in cui non sono mai abbastanza i richiami a un senso di responsabilità che noi politici ed esponenti istituzionali abbiamo il dovere di incarnare e diffondere più di chiunque altro, assistiamo a una vergognosa gag del sindaco di Cicciano, complice di una penosa sfida social a colpi di “alzate di gomito”. Una vicenda di una gravità inaudita da parte di chi dovrebbe stigmatizzare certi comportamenti e invece se ne rende artefice, e che assume toni grotteschi nella gag interpretata e diffusa attraverso la pagina Facebook di questo signore”.

LA RISPOSTA DI CORRADO: VIDEO SCHERZOSO USATO PER DIFFAMARMI

La risposta della fascia tricolore non si è fatta attendere. Ancora a mezzo Faceook, Corrado chiarisce la sua posizione in merito alla vincenda:

Proovo un po’ pena – afferma Corrado – verso chi ha usato un video scherzoso, fine a se stesso, in cui mi si vede partecipare ad un gioco tra persone adulte e con una modalità che sottolinea la “sola lucidità” del gesto. Come si può ben vedere dal video incriminato, verso all’interno di ogni bicchierino (e ribadisco bicchierino) una quantità minima se non addirittura irrisoria di amaro per far finta di partecipare al gioco. Sono una persona adulta e vaccinata e con senso di responsabilità, essendo padre di famiglia prima che sindaco.

Giovanni Corrado

C’è stato bisogno di strumentalizzare una sciocchezza scevra da qualsiasi messaggio negativo – continua il primo cittadino, rivolgendosi a quanti lo hanno duramente criticato – ma ciò vi rende poveri di contenuti e questo lo si sapeva già. Io l’esempio lo do tutti i giorni, sacrificando il tempo che voi invece avete la fortuna di dedicare alla vostra famiglia. Io invece, avendo scelto di candidarmi a sindaco, ho scelto di avere come famiglia l’intera comunità di Cicciano e quindi scendo per strada e mi occupo di essa.

IOVINO (M5S): SCUSE ANCORA PIU’ PENOSE DEL GESTO GOLIARDICO

Nonostante Corrado chiuda il suo post lanciando un messaggio ai giovani (“non esagerate!”), le motivazioni non hanno convinto quanti hanno portato alla luce il gesto. E’ ancora il deputato Iovino, a commentare la risposta della fascia tricolore ciccianese:

“Più penoso ancora – afferma il deputato – è il tentativo di tacciare questo episodio come un gesto goliardico e definirsi parte lesa assieme alla comunità di Cicciano. Piuttosto che coinvolgerli in questa brutta pagina che lo vede protagonista e artefice, il sindaco farebbe bene a chiedere pubblicamente scusa a tutti i suoi cittadini, domandandosi se è ancora degno della fascia che indossa”.

Una ragazzata, che non manca di portare alla luce le pecche di una classe politica 2.0, cresciuta ai tempi dei social, che in alcuni casi sembra davvero dimenticare il valore che la fascia tricolore porta con se. Il Sindaco è, per definizione, primo cittadino, ed è proprio questo appellativo a renderlo, per la cittadinanza, un esempio da seguire. Ancor di più se, come in questo caso, a guidare l’amministratore è un giovane. L’influenza dei social media è quantomai all’ordine del giorno, ed è dunque più che mai importante che, chi ricopre una carica istituzionale, mantenga comportamenti decorosi, non lasciandosi andare a simili goliardate, che potrebbero, seppur involontariamente, messaggi decisamente poco positivi.

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