VISCIANO | Ritorna il Premio Carpine Visciano nel segno di Padre Arturo D’Onofrio, fondatore della Piccola Opera della Divina Redenzione in tutto il mondo.
L’iniziativa è promossa dalla locale Pro Loco presieduta dall’avv. Claudio Napolitano e da Radio Carpine guidata dal prof. Domenico Napolitano e Nicola Santorelli con il patrocinio dall’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Sabatino Trinchese, e della Città Metropolitana di Napoli.
Un progetto che da ben undici anni trova ispirazione nei valori di carità, solidarietà e fratellanza di cui Padre Arturo d’Onofrio è stato prima grande conoscitore e poi valido interprete dando voce agli emarginati, ai poveri, ai diseredati e agli ammalati.
Una vera e propria missione di vita che oggi anima la manifestazione che ritorna nel piccolo comune dopo oltre due anni di stop forzato a causa della pandemia.
Tema di questa edizione è “Muri abbattuti. Oltre l’emarginazione” a cui sarà possibile partecipare inviando entro il tre ottobre i cortometraggi ispirati all’argomento.
L’invito è rivolto ai fimmakers, alle associazioni e alle scuole di ogni nazionalità. Ad oggi sono già pervenuti diversi progetti dall’Italia, dall’Iran, dall’Indiae dall’Ucraina.
A fine ottobre, e più precisamente dal 28 al 30, ci saranno invece le giornate del Premio con una tre giorni che, accanto alla cerimonia del miglior corto, coniugherà tante novità con ospiti impegnati in diversi ambiti.
“Ricominciamo con rinnovato entusiasmo e carichi di energia positiva – annuncia il presidente della Pro Loco, Claudio Napolitano – una rinnovata opportunità per il nostro territorio e per Visciano che si appresta a vivere queste intense giornate nel solco del percorso tracciato da Padre Arturo d’Onofrio con lo sguardo rivolto all’altro. Un’edizione particolare quella di ottobre che anticipa quella del 2023 che si presenta ricca di novità con un maggiore coinvolgimento dei giovani e delle scuole del territorio. Lavoriamo di fianco alle istituzioni per tenere viva la memoria di Padre Arturo, cercando, attraverso i nuovi mezzi mediatici a disposizione, di attualizzarne il messaggio, avvicinando i giovani a questa terra e a non allontanarli, mettendo in pratica gli insegnamenti ricevuti”.
“Ricordare padre Arturo d’Onofrio non è un semplice esercizio di memoria – aggiunge il sindaco Sabatino Trinchese – quanto la piena consapevolezza che, solo attraverso un’azione culturale mirata, possiamo favorire i giovani rafforzando la rete sociale e civica, fondamentale per la crescita di un territorio ma anche del singolo individuo. Un banco di prova l’edizione di ottobre che farà da apripista a quella del 2023. Mettiamo i giovani al centro per essere responsabili del loro futuro con serietà ed onestà, proprio come ci ha insegnato Padre Arturo”.